Anonymous contro i pedofili: pubblicati indirizzi email

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gazzellanera
view post Posted on 12/7/2012, 09:35




Anonymous contro i pedofili: pubblicati indirizzi email


Un video su YouTube annuncia la nuova crociata contro la pedo-pornografia del gruppo di sabotatori del web. Rischi di giustizia sommaria



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Un videomessaggio intitolato #OpPedoChat ha annunciato la nuova battaglia dei cosiddetti "hacktivist" di Anonymous, sigla nebulosa che raccoglie attorno a sé hacker firmatari di alcuni clamorosi attacchi informatici a istituzioni pubbliche e finanziarie.

Dopo aver punito le banche che voltarono le spalle a WikiLeaks, combattuto la censura cinese, vendicato la chiusura del sito MegaUpload, nel mirino degli anonimi sabotatori del web sono finiti, questa volta, i pedofili, o più esattamente i forum e i siti che espongono e sfruttano immagini di minorenni.

L'annunciatore del video, coperto dalla ormai nota maschera del personaggio di “V per vendetta” (fumetto successivamente tradotto in film), ha spiegato con tono distaccato da speaker di telegiornale, ma parole cariche di un enfasi al limite del ridicolo, che Anonymous punta “a ridurre se non di eliminare questa piaga da Internet” e che “per il bene dei nostri seguaci, per il bene dell'umanità, e per la nostra soddisfazione personale si potrà espellere da Internet e distruggere sistematicamente tutti questi gruppi che continuano a operare”.

Un barlume di umiltà sembra apparire nella confessione che “Anonymous riconosce la serietà di questo impegno e non si aspetta che sia completato in un breve periodo di tempo”. Per il resto, sembra proprio una dichiarazione di guerra, e il gruppo starebbe già raccogliendo informazioni e segnalazioni in tutto il mondo per realizzare la propria opera di denuncia. Sono infatti già stati pubblicati, sul sito di riferimento PasteBin, dati che collegano indirizzi IP degli utenti dei forum pedofili incriminati con i loro indirizzi e-mail.

Sebbene ci sia in Rete chi mette in discussione l'autenticità dell'appello o, quanto meno, ipotizza si tratti dell'iniziativa di una cellula “deviata” del gruppo di hacktivisti, l'obiettivo pedofilia non è nuovo nella storia di Anonymous. Nell'ottobre 2011 gli hacker annunciarono, nell'ambito di una campagna battezzata DarkNet, l'oscuramento di 40 siti pedo-pornografici e la pubblicazione dei nomi di 1.500 soggetti coinvolti nel traffico o il consumo di materiale per pedofili, attraverso una sorta di rete peer-to-peer, simile a quelle usate per scambio di musica e video.

Il movente anti-pedofilia, per altro, apparve anche nei ripetuti attacchi al sito del Vaticano, realizzati nel pieno della bufera mediatica sullo scandalo dei preti accusati di abuso di minori.

La causa a difesa dei bambini suscita, naturalmente, istintiva simpatia, anche se i metodi di denuncia sommari rischiano di mettere alla gogna persone fondamentalmente innocenti.

Come ha ricordato anche il sito Arstechnica, una delle più vaste operazioni internazionali contro la pedofilia, nota come Operation Ore, condusse all'arresto di 3.744 persone le cui carte di credito erano stata usate per accedere a un sito pedo-pornografico. Naturalmente, molti di quei documenti erano stati clonati o rubati tramite Internet. Nel calderone finirono personaggi famosi quali Robert del Naja, del gruppo rock Massive Attack, o il bassista dei The Who, Pete Townshend, associati alla pedofilia esclusivamente a causa di una carta di credito.

Il rischio che il mostro (sbagliato) sia sbattuto in prima pagina non riguarda più solamente la stampa scandalistica, ma anche i giovani genietti del computer animati da sentimenti nobili, ma scarso garantismo.

CLAUDIO LEONARDI

Fonte: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubr...8&ID_sezione=38
 
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